Ultimo spettacolo della rassegna LA SARDEGNA DRI TEATRI DOMENICA 31 ore 20:30 Bocheteatro di via Trieste 48 a Nuoro
In collaborazione con Cedac Sardegna
Fabbrica srl
Laika
di Ascanio Celestini
con Ascanio Celestini
e Gianluca Casadei alla fisarmonica
voce fuori campo Alba Rohrwacher
regia Ascanio Celestini
produzione Fabbrica srl
“Ha visto signora?
Noi abbiamo assistito a un prodigio.
Tre persone nel cuore della notte
sono scese in strada
per salvare la vita a un barbone”.
Laika, prima parte della trilogia
Tornando dal bar il personaggio narratore (un ubriacone? un povero cristo qualunque?) racconta a Pietro, col quale divide un monolocale, i prodigi ai quali ha assistito. Nulla di inspiegabile, ma proprio per questo straordinari. I prodigi della solidarietà tra gli umili. Della vecchia che insegna alla prostituta che per il sapere e la cultura non serve il denaro, che i libri nelle biblioteche sono gratis e che anche i musei un giorno al mese aprono le porte anche ai barboni. Ed è proprio il barbone che in questa storia dorme nel parcheggio di un supermercato a cucire insieme tutte le storie. L’ultimo tra gli ultimi. L’unico che nemmeno parla. Ma anche quello che, sopravvissuto alla traversata del deserto e del mare è finito in quel mondo sotterraneo del lavoro che produce per tutti, ma che non è visibile a nessuno. Infatti “Laika” è soprattutto questo: un piazzale nel quale si incontrano la fatica e l’umiliazione del lavoro, la rabbia e la solidarietà di chi non ha nulla da perdere e per questo riesce ad alzare la testa.
LAIKA, che ha debuttato in Italia nel novembre 2015, è la prima parte di una trilogia che procede parallelamente in Italia e in Francia/Belgio.
LAIKA nella sua versione franco/belga ha debuttato a gennaio 2017 al Festival de Liége e pochi giorni dopo è stato seguito da DÉPAYSEMENT, versione francofona di PUEBLO. In Italia PUEBLO ha debuttato il 17 ottobre 2017.
Della terza parte so ancora poco, ma ci troveremo nella stessa periferia del mondo e dell’attenzione.
Ascanio Celestini
Ascanio Celestini porta in scena, in maniera grottesca e ironica, un Gesù improbabile che dice di essere stato mandato molte volte nel mondo e che si confronta coi propri dubbi e le proprie paure. Vive chiuso in un appartamento di qualche periferia. Dalla sua finestra si vede il parcheggio di un supermercato e il barbone che di giorno chiede l’elemosina e di notte dorme tra i cartoni. Con Cristo c’è Pietro che passa gran parte del tempo fuori di casa ad operare concretamente nel mondo: fa la spesa, compra pezzi di ricambio per riparare lo scaldabagno, si arrangia a fare piccoli lavori saltuari per guadagnare qualcosa. Questa volta Cristo non si è incarnato per redimere l’umanità, ma solo per osservarla.
Durata: 1 ora e 20 minuti senza intervallo.